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A piedi nudi nel Lambro
Marta Villa


verso la torre viscontea

Proprio nudi (come avveniva fino a una cinquantina di anni fa) non sarebbe esatto. Ma vedere tanta gente nel pomeriggio di sabato 26 febbraio camminare - con stivali e affini - nell'alveo asciutto del Lambro in pieno centro cittadino non è spettacolo da tutti i giorni. L'evento ha concluso in modo degno un'intera settimana dedicata al nostro fiume, che passerà agli annali come "Camminando nel Lambro alla scoperta di Monza". A organizzare il Centro Studi Sintesi, in collaborazione con l'amministrazione comunale di Monza. 

la torre viscontea verso la torre viscontea


macina di molino
A ritrovarsi al ponte dei Leoni per l'appuntamento erano in tanti, forse 200, non poche le persone giunte da oltre i confini cittadini. La passeggiata ha permesso di vedere la città da una prospettiva insolita. Tante le testimonianze del passato lontano e vicino: una macina di molino incastonata nelle murature che chiudono il fiume, segni di vecchie rogge, un anello di metallo dove un tempo si assicuravano le imbarcazioni... Per i non pochi bambini convenuti (accompagnati dalle loro insegnanti) l'occasione di cercare impronte di animali e raccogliere penne e piume di anatre e non poche monete, gettate con buona probabilità - ripercorrendo ritualità che risalgono a radici celtiche - in occasione dell'annuale festa di S. Gerardino.
 
Non è mancato l'intervento degli amministratori cittadini: sindaco e signora, assessori e consiglieri comunali 
"Con questa manifestazione abbiamo voluto riavvicinare i cittadini al loro fiume. Quel fiume da cui ormai la gran parte dei monzesi si è allontanata, tenuta distante dalle pessime condizioni delle acque. E' stato come violare un tabù, da oggi camminare nell'alveo del Lambro non sarà più considerato attività folle, o cosa riservata a pochi fanatici.", così si è espresso Domenico Nisi del Centro Studi Sintesi. Lo stesso Nisi ha coordinato un lavoro di archeologia pratica per studenti dei licei cittadini, che durante la settimana hanno dato una ripulita - e svolto dei rilievi - al basamento dei uno dei piloni dell'antico ponte romano, situato appena a valle del ponte dei Leoni e nucleo centrale della storia monzese.
 

L'iniziativa avrà un seguito, già si pensa alla prossima edizione, per un appuntamento che vuole essere annuale. A presto, vecchio Lambro.

Marta Villa

NOTE
Le fotografie sono di Franco Isman - l'ARENGARIO tranne le tre piccole qui sopra che sono dell'autrice del pezzo.

Molti dei partecipanti erano muniti di macchine fotografiche. Invitiamo tutti a scegliere le loro istantanee più belle perchè è prevista un'esposizione organizzata dall'amministrazione comunale in concomitanza con l'inaugurazione ufficiale della nuova passerella dei mercati. Per far pervenire i vostri lavori potete contattare direttamente il Centro Studi Sintesi, chiamando il numero 333 1201786 entro il 10 marzo.

il ponte di San Gerardino


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  27 febbraio 2005